sabato 29 settembre 2012

Essere

"Quando il gioco si fa duro,
I Duri cominciano a giocare"
Così Noi siamo 
Immortali campioni
Di giochi mortali.

E allora
Attaccami
Lì, dove fa più male,
Infierisci
Quando sono a terra,
Chè alla fine
Sarò sempre Io:
In piedi,
A testa alta.
In silenzio ancora
Ti passerò accanto,
Ti passerò oltre;
Non per superbia,
Non per sfida,
Non per deridere,
Solo per Esser ciò che Sono.
I miei occhi,
La mia voce,
Il mio semplice respiro
Saran la lama che affonda
Nell'anima che teme se stessa
E per pura paura
Odia,
Attacca,
Distrugge.

Essere:
Tanto Ghiaccio quanto Fuoco,
Tanto Luce quanto Buio,
Tanto Terra quanto Cielo.

Essere:
Vento tra gli alberi,
Sussurrata voce nell'aria,
Soffio vivo di Libertà.


martedì 25 settembre 2012

La chiave



















Oscene sono le catene
A cui ci leghiamo.
Vinti dalla paura d'Essere.
Resi schiavi dal Tempo.
Trasportati dal Vento
Ci lasciamo annegare
In un mare vuoto.
Quando nella mano
Stringiamo la chiave
Che le nostre catene
Apre.
False sono le catene
A cui ci leghiamo,
Vinti dal Non Essere,
Schiavi di occhi altrui,
Trasportati dalla corrente
Ci lasciamo annegare
In un mare d'illusioni.
Non serve la chiave
A spezzar le catene
Se la mano non muove
La Volontà d'Essere.
Oscene catene
D'un falso mondo.

Il dipinto

Ho dipinto uno splendido quadro
Con colori intensi e vibranti
Dominato da un rosso vivo:
L'ho chiamato Cuore.
Ho preso un pennello
Intinto nel bianco più puro,
Immerso nell'acqua,
E quel quadro ho spruzzato:
L'ho chiamata Gioia.
Ho preso un coltello
E la tela ho iniziato
A graffiare,
A squarciare:
L'ho chiamato Amore.
Poi mi sono seduta tranquilla
A rimirar quell'opera d'arte
Tanto perfetta
Quanto unica,
Tanto finta
Quanto non mia
E alla fine ho sorriso:
L'ho chiamata Vita.

Ho dipinto ciò che volevo,
Ho dato colori a persone
A cui non appartenevano,
Ma che a me piacevano,
Creando la mia illusione:
Così ho creato un mondo.


lunedì 24 settembre 2012

Tra sogno e realtà



















Scrivo parole
Che la mia mente vede,
Che mie non sono,
Ma del mondo intero,
Di chiunque le legga.
Come se a me solo spettasse
Il compito di fermar su carta
Quell'attimo,
Quel quadro perfetto,
Cercando di trasformare
Un'immagine
In suoni,
Colori,
Odori,
Forme.
Trasformare il sogno in realtà.
Far conoscere mondi ignoti:
Splendidi,
Osceni,
Paradisiaci,
Terrificanti,
Disarmanti,
Rivelatori.
Trasformare la realtà in sogno.
Scrivo parole,
Che il mio cuore sente,
Che non m'appartengono
Più di quanto
Non appartengan a voi:
Se riuscite a sentirle,
Se riuscite a vederle,
Se riuscite a viverle.
Tra sogno e realtà il mio regalo.
Scrivo parole
Che la mia mente vede,
Che il mio cuore sente,
Che la mia Anima vive.

Rubino del Cielo

E senza timor d'Amore
Ti donai il mio cuore,
Preziosa Stella del Cielo
Che divenne Gioiello
Incastonato al tuo dito,
come scintillante Rubino 
Rosso sangue.
Un nulla.
Un oggetto.
Qualcosa di tuo
Che possiedi senza riguardo,
Che esibisci al bisogno,
Che stai a rimirar al sole,
A lucidar per noia.
Un cuore.
Un nulla.
Così stanco del gioco
Al mio petto lo rendi
Consumato e sporco,
Rubino d'un Cielo spento,
Carico di dolore
Ma vivo ancora.
Un nulla.
Un cuore.
Semplicemente,
Rubino di Stella
Che tu non comprendi,
Di cui solo puoi ammirar
La luce che ancora vive:
Oltre te
Oltre il mondo
Oltre la vita stessa.
Un cuore
Una Stella
Rubino del Cielo.



sabato 22 settembre 2012

Vento d'autunno















Soffia vento d'autunno 
Che le foglie carezza;
Ora la Madre dipinge
Con colori tanto unici
Quanto magici
Lo spegnersi della vita,
Prossima al sonno tra i ghiacci.
Il tempo rallenta il suo scorrer:
Si adatta alla Terra l'inceder
Nelle vite d'un tempo.
Soffia vento d'autunno,
Porta il mio canto lontano...
Il mio saluto alla Luna
Il mio saluto ai Fratelli
Abbraccio alle Sorelle
Nel mondo
Nel Tempo.
Soffia vento d'autunno,
Porta il mio canto lontano...
Che non si spenga
Al cader dell'ultima foglia,
Che la neve non spenga
Nel suo divino silenzio.
Soffia vento d'autunno
E ringrazia il Mondo
Per l'amore che cullo
Nel cuore e nell'anima.
Soffia vento d'autunno
Porta il mio canto lontano...
Sussurro d'Amore.

venerdì 21 settembre 2012

Nella terra dei corvi



















Così la nostra disperazione
S'appartiene,
Nella terra dei corvi:
Dove la morte impera
I nostri corpi rinascono
In un amore dannato.
Stringimi
Le tue braccia siano ali
Nere come la pece
Che con la mia carne
Si fondono.
Nera la terra
Nere le piume
Nero il sangue di rossi cuori
Che da passione avvinti
S'appartengono,
Nella terra dei morti.

Il tempo



















Così...
Ridammi il tempo
Il tempo di Essere
Il tempo di vivere
Un respiro
Un battito d'ali
nel tempo d'un palpito di cuore.
Ridammi il tempo
Il tempo di sognare
Il tempo di sperare
Un lampo
Una luce
nel buio di questo mio tempo.
Ridammi il tempo
Il tempo di amare
Il tempo di donare
Un sussurro
Un sussulto
che come un tuono risuona
in ogni dove e tutto trema,
tutto scuote.

Ridammi il tempo,
Così...
Nel tempo d'un sorriso
Oltre la notte
Oltre il dolore.
Guida dalle neri ali
Occhio divino
Ridammi il tempo
Ancora una volta
Ridammi il tempo.

mercoledì 19 settembre 2012

Maschere a festa




















Per quanto tempo
Volteggerai nella stanza
In cui ti sei rinchiuso?
Per quanto tempo
Continuerai a mostrar
Le tue maschere?
Per quanto tempo
Riuscirai a trattener il fiato
Prima di dover assaporare
Una boccata d'aria fresca?
E poi di nuovo
Dietro una nuova maschera.
Per quanto tempo
Lascerai che il cuore batta
E le tue ali sanguinino
Prima di guardar oltre?
Per quanto tempo
Lascerai che la paura ti vinca,
Incatenandoti a mille volti
Che ad arte hai cucito
Sulla tua viva pelle:
Sopra il dolore,
Sopra le lacrime,
Sopra gli errori.
Quanto tempo
Vuoi attendere ancora
Prima di guardare oltre?
Oltre la Vita,
Oltre la Paura,
Oltre la Morte,
Oltre la Perdita,
Oltre l'Abbandono.

Maschere...
Paura...
Rifiuto di Sè...

Per quanto tempo
Continuerai a mostrar
Le tue vane maschere,
Tra saggezza e vanagloria,
Uccidendo la tua Luce?

Maschere...
Paura...
Fine.


Poetica visione



















Quando in queste notti
lo sguardo si perde
oltre l'orizzonte della speranza,
naufragando
in un piatto mare di disperazione
come a camminar
sull'orlo d'un Abisso.
Poetica visione
d'una realtà ben più misera,
anima che da sé s'è dannata,
condannata a strette catene
fatte di sogni infranti e
cenere di cuore avvelenato,
agonizzante
sul fondo d'un pozzo
tra fango e amare lacrime.
Ma arriva il momento in cui
le dita sanguinanti
fanno troppo male
per continuar ad affondarle
sulle pareti di questo baratro,
nel vano tentativo di giunger
all'anelata luce.
In questo buco manca l'aria:
si respira fetido acido
che lo spirito corrode.
Desiderio lancinante d'uscire
e dare sfogo alla voce
di quest'anima perduta,
stanca di consumar le unghie
per lasciare un segno
della sua esistenza nel Nulla.
Poetica visione
d'una realtà ben più misera,
che sbiadisce nel trascorrer
del Tempo.