Poi si stringon i denti,
Si serra la mascella,
Si deglutisce a forza
Quel nodo in gola
E si va semplicemente avanti...
Ricacciando i sogni al loro posto:
In fondo
al cuore.
Poi un passo e si è fuori
Da una grigia stanza di cemento:
Fuori.
Un attimo,
Uno sguardo tra Terra e Cielo
E ci si ricorda da dove si viene.
Siamo come gli Alberi
Che su questa Terra,
Su questo piano
Perfettamente imperfetto,
Hanno profonde radici,
Ma dimentichi d'aver lassù i rami,
Nell'Infinito.
E come gli Alberi
Abbiamo i nostri inverni,
Una morte apparente;
Poi di nuovo
primavera,
Nuova vita,
Nuove fioriture,
Estati piene e intense
Seguite da autunni colorati
dai profumi un po' acri.
Dalla consapevolezzo di un ciclo:
Un sorriso.
Siamo parte della Natura,
Noi siamo natura,
Ma a differenza degli altri Esseri
L'abbiamo rinnegata per falsi ideali,
Sogni di cartapesta
Che ora bruciano,
Accartocciandosi su se stessi,
Mostrando ciò che a lungo han nascosto.
Un sorriso.
Guardare una Verità tanto grande
Fa male agli occhi come al cuore.
Guardare secolari illusioni cadere
Fa male:
Ma è parte d'un ciclo.
La verità,
Alla fine,
è sempre meglio delle bugie
Che per tanto c'han reso ciechi,
Sordi alla Voce dell'Anima.
E dalla consapevolezza:
Un sorriso.
Il nodo in gola si scioglie,
I muscoli si rilassano
E si va semplicemente avanti...
Conservando i sogni al loro posto:
In fondo al cuore.
i sogni non dovrebbero essere conservati, tantomeno in fondo al cuore, ma so quanto è difficile condividerli :*
RispondiElimina_Morrigan_
Sono d'accordo nel condividerli, ma ci sono momenti in cui, psi viene "sconfitti" dagli eventi e si tende ad abbandonare i sogni in una vena di pessimismo e rassegnazione. Piuttosto che nasconderli e reprimerli, meglio conservarli un po', con amore, per poi regalarli agli altri con un sorriso :)
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