martedì 31 luglio 2012

Nel dolore


Io sento
Il tuo dolore
Che nel buio m'accarezza
Sfiorando la pelle come piuma
Dall'anima di piombo.
Io sento
Il peso delle tue lacrime
Scorrermi fino al cuore
Graffiando la sua rossa carne,
Segni profondi portano.
Io sento
Il grido dei tuoi pensieri
Attraversarmi la mente
Squarciando la fredda aria
Che immobili li rende.
Lo sento,
Ti sento:
Anima mai sola
Sei o sarai.
Non perderti nella nebbia,
Anche se solo posso offrirti
La mia voce
In questo nulla che ci stritola:
Che lei possa divenir Fuoco,
Fiamma viva a bruciar il dubbio
Che tutto cela.


lunedì 30 luglio 2012

Rapita e creata


Pelle segnata di sangue,
Ferite che forse mai guariranno,
Cicatrici indelebili del cuore.
Come un angelo
La mia anima hai rapito
Nel cuore della notte,
Tra lacrime e disperazione
La tua luce mi hai mostrato.
Ali scure mi mostri,
Macchiate dall'umana follia,
Infangante dall'odio
Che a te han scagliato
Senza colpa,
Senza un lamento.
Sulle spalle porti il mio peso,
Ennesima piuma da levar alta
Su cieli di piombo e smeraldo,
Sopra una terra divorata
Da oceani d'acqua e fuoco,
Fiumi d'acido e velenosi fumi.
La tua luce diviene mia
E una nuova lampada accendo,
Ali di fuoco bruciano la mia carne
Per volare al tuo fianco
Guardando una terra morente,
Attendendo di dar lei nuova vita.


Cuore di cristallo


E gli occhi chiuse
per celar la via che al cuore porta,
erigendo alte mura
fatte di silenzi, lacrime e dolore.
Sì che nessuno potesse più ferir
quella debole carne,
quel fragile cristallo,
freddo,
chiuso nel suo petto.
Ma se nulla poteva entrare,
nulla poteva più uscire
e in quel buio silenzio
la sua anima iniziò a soffocare,
divorata dalla sabbia del tempo,
incatenata a sé.
Paure
come ghiaccio la intrappolarono:
immobile,
mentre la vita le scivolava intorno.
Insensibile
al dolce calore delle emozioni
che le sfiorvan la pelle,
senza scalfir la superfice
di tanta sofferenza,
dimentica ormai del piacere
d'un sorriso sincero.


Voci di sangue


Nera terra di rosso tinta,
sangue ancor caldo
che le pietre imbratta.
Sol questo resta
a memoria della mia storia.
Sol questo resta
qual tangibile segno
della mia esistenza.
Ma ciò che gl'occhi vostri
mai vedranno
saranno i fantasmi
delle vite che ho preso,
da oggi miei compagni.
Voci che ogni notte
al mio orecchio sussurreran
morte e dolore,
vendetta o giustizia.
Il loro respiro ho preso
e in me li ho accolti
guardando la loro luce
spegnersi in un soffio
e discender nel nero abisso.
Le loro voci:
voci di sangue,
la mia ombra divengon.


Preghiera d'inverno


Notte d'inverno nella memoria,
Il dolore nel cuore,
La paura di perderlo ancora,
Anche se nulla è più mio.
In ginocchio ti prego
Oh Padre mio,
Che di te siamo figli,
Il mio sangue ti dono,
Ma proteggi il suo dono,
Quella vita splendente
Che il cuore scalda.
La lama fredda sulla mano
Lenta affonda la presa
E del mio sangue il colore
Caldo e scarlatto ruba.
Il ghiaccio sfiora la pelle
E il fuoco brucia nelle vene:
Proteggi quella vita.
Oh Padre mio,
I tuoi figli non hai dimenticato,
Un grande dono m'hai dato
E dalle tenebre liberata.