Demoni
chiamati a banchetto,
vestiti a
festa,
di membra e
sangue,
attorno ad
un tavolo d'ossa
e teschi
violati.
Consiglio di
guerra ho chiamato!
Il tempo è
giunto
del grande
scontro,
Voi che
legioni guidate,
Voi frutto
dell'empietà umana.
Di Voi
pochi son
più antichi degli uomini
e quei pochi
ben li conosco:
son quelli
che seggon in silenzio
tra le grida
festanti di commensali
ebbri
d'umana linfa.
Consiglio di guerra ho chiamato!
Sì: m'è
concesso chiamarvi.
Sì: m'è concesso aizzarvi contro il nemico.
Camminando
su scricchiolanti ossa,
dall'alto di
questo tavolo v'osservo
eccitati al
pensiero di portar
morte e
distruzione,
bramosi di
sangue e oscenità,
impazienti
di rivelarvi a loro:
un mondo che
vi ha nascosto
sotto una
finta realtà materiale.
Sopra voi
danzo digiuna,
finché gli
antichi il loro silenzio interrompon:
Chi sarà il
nostro nemico?
Consiglio di
guerra ho chiamato!
La danza mia
si ferma,
brandendo
Bál a mezz'aria
come fosse
un velo di fuoco
e non letal
strumento di morte.
Un ghigno
soddisfatto
sul mio
volto dipingo
ché altro
non attendevo
se non
quella domanda,
se non
d'avere la Vostra attenzione.
Consiglio di guerra ho chiamato!
La prima
testa cade,
senza
rumore,
innaturale
silenzio,
solo una mia
parola:
Io!
Nessun commento:
Posta un commento