E gli occhi
chiuse
per celar la
via che al cuore porta,
erigendo
alte mura
fatte di
silenzi, lacrime e dolore.
Sì che
nessuno potesse più ferir
quella
debole carne,
quel fragile
cristallo,
freddo,
chiuso nel
suo petto.
Ma se nulla
poteva entrare,
nulla poteva
più uscire
e in quel
buio silenzio
la sua anima
iniziò a soffocare,
divorata
dalla sabbia del tempo,
incatenata a
sé.
Paure
come
ghiaccio la intrappolarono:
immobile,
mentre la
vita le scivolava intorno.
Insensibile
al dolce
calore delle emozioni
che le
sfiorvan la pelle,
senza
scalfir la superfice
di tanta sofferenza,
dimentica
ormai del piacere
d'un sorriso
sincero.
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